Una serata per commemorare l’orrore della Shoah perché, citando lo scrittore Primo Levi, “Se comprendere è impossibile conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare”.
La proposta, per la ricorrenza della Giornata della memoria, viene dagli studenti dell’Istituto comprensivo “Sebastiano Taricco” ed è in programma, la sera di venerdì 26 gennaio, alle 20.45, nei locali del Palaexpo di piazza degli Alpini. Il ritrovo sarà preceduto, alle 18, dalla deposizione di fiori in via Marconi, nei pressi dell’antica sinagoga.
La celebrazione, inclusa nella rassegna Cherasco incontra, è stata sostenuta dalle Amministrazioni comunali di Cherasco e Narzole, dalla fondazione De Benedetti-Cherasco 1547, dall’associazione Cherasco cultura e dall’Istituto comprensivo locale.
Protagonisti della serata al Palaexpo saranno i 150 ragazzi delle terze medie di Cherasco, Roreto e Narzole, che illustreranno il lungo lavoro di preparazione alla ricorrenza, che si tiene il 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, l’Armata rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz, documentando al mondo lo sterminio nazista degli ebrei.
Nel primo dei due momenti nei quali si articolerà la serata, gli studenti racconteranno l’esperienza di visita a Memo ’43-’45, il memoriale di Borgo San Dalmazzo che ricorda l’arresto e la deportazione ad Auschwitz di 349 ebrei europei riparati nel Cuneese in cerca di salvezza dalle persecuzioni naziste. Partiti all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 da Saint Martin de Vesubie, nella Francia occupata dall’esercito italiano in disfacimento, circa 1.200 ebrei raggiunsero a piedi la valle Gesso: una parte si rifugiò a Borgo San Dalmazzo, dove venne catturata dai tedeschi che stavano occupando l’Italia.
Il prosieguo della commemorazione sarà affidato alle riflessioni dei ragazzi sulla Soluzione finale, lo sterminio del popolo israelita durante la Seconda guerra mondiale: una vicenda segnata da odio e progressiva negazione di diritti, nella quale risplendono gli esempi di quanti rischiarono la loro vita per salvare quelle degli ebrei.
Spiegano dal corpo insegnanti dell’Istituto comprensivo Sebastiano Taricco: «I ragazzi si sono interrogati sulle cause di un odio così grande da generare i lager, sulle radici dei totalitarismi e sul perché, allora come oggi, l’uomo vuole sopraffare i suoi simili con la guerra e le persecuzioni. Dalle loro riflessioni scaturisce la serata, che non vuole essere uno spettacolo ma una commemorazione».
Commenta il consigliere comunale Sergio Barbero, delegato alle attività culturali: «Alla luce della secolare storia della comunità israelita di Cherasco è doveroso ricordare il dramma vissuto da milioni di deportati, periti nei campi di concentramento tedeschi, durante la Seconda guerra mondiale. Una pagina che riguarda anche la nostra città, per la deportazione di due nostre concittadine: Marietta Foà e la figlia Mirella Segre, morte nel campo di concentramento di Reichlin nei primi mesi del 1945».
Cherasco, 18 gennaio 2024